Nel cuore dell’Italia, l’associazione petauro dello zucchero ENAPI si impegna a proteggere e promuovere la consapevolezza sui petauri dello zucchero: l’Ente Nazionale Allevatori Petauro dello Zucchero.
Fondata con la missione di educare e nutrire l’amore per questi affascinanti marsupiali, ENAPI si distingue come un faro di luce per coloro che desiderano apprendere, sostenere e difendere queste creature uniche.
CHI SIAMO
ENAPI rappresenta un gruppo diversificato di appassionati, veterinari, biologi e cittadini impegnati che condividono una passione comune per i petauri dello zucchero. Guidati dalla convinzione che l’informazione sia la chiave per la tutela di queste creature, ci impegniamo a fornire risorse educative, supporto e assistenza a chiunque sia interessato a conoscere e proteggere i petauri dello zucchero.
MISSION
La missione di ENAPI è duplice: educare e promuovere la consapevolezza sulla specie dei petauri dello zucchero e garantire il loro benessere attraverso azioni concrete. Attraverso programmi educativi, eventi pubblici, pubblicazioni informative e campagne sui social media, miriamo a diffondere la conoscenza su questi marsupiali affascinanti, svelando la bellezza del loro mondo e la necessità di proteggerlo con il database genetico.
TESSERAMENTI
Se condividi la nostra passione per i petauri dello zucchero e desideri contribuire alla loro protezione, c’è un posto per te in ENAPI. Sia che tu sia un proprietario di petauri, un appassionato di animali esotici o semplicemente desideri saperne di più, ti invitiamo a unirti a noi. Le tue idee, il tuo tempo e il tuo sostegno sono fondamentali per il successo della nostra missione.
Associazione petauro dello zucchero: Sheila
La mia avventura con i petauri è iniziata molto tempo fa, nel lontano 2003, quando una giovane Sheila si è trasferita da Milano, all’estremo nord dell’Inghilterra nella sua prima casa.
Avendo avuto la passione per animali esotici e non convenzionali sin da piccola, non vedevo l’ora di poterla finalmente riempire di musi strani (cosa che dai miei genitori non era consentita). Cominciai quindi a fare ricerche per trovare quello più adatto a me. Essendo appassionata di film di fantascienza, per puro caso mi imbattei in questo strano animale tutto occhi da cui era stato preso spunto per creare il piccolo alieno del film “Navigator” e me ne innamorai perdutamente.
Entusiasta della nuova scoperta, le ricerche diventarono studio – quasi ossessivo – per poter essere in grado di convivere e gestire quei folletti che si erano rivelati animali decisamente esigenti ed impegnativi. Ai tempi, le informazioni valide erano scarse, reperibili solo su siti esteri che ho divorato leggendo giorno e notte. Ho approfondito consultando allevatori, personale addetto al recupero selvatici – Marsupiali Australiani, zookepers, veterinari ma anche tramite libri. Dopo mesi di ricerca e preparazione all’arrivo degli ormai tanto desiderati Petauri, trovai molto faticosamente l’annuncio di quella che sarebbe stata la mia prima piccola… Hydra. Non mi sono accontentata del primo annuncio dell’animalaro o negozietto dietro casa per averli subito, ma atteso di trovare chi con cura ed amore ha allevato e ceduto con attenzione la sua piccola a chi sentiva l’avrebbe amata quanto lui.
La storia di Sheila: presidente di ENAPI
I petauri erano difficili da trovare, guidai una ventina di ore tra l’andata e il ritorno per portare a casa il mio primo piccolo tesoro planante. MESI di attesa valsero la pena di aver trovato una cucciola sana, dolce e socievole… cosa rarissima a quei tempi. In quel periodo nacque anche la mia passione per le mutazioni di colore, che approfondii chattando con Priscilla Price, quella che di lì a 10 anni, sarebbe diventata l’allevatrice dei miei futuri morph.
Sempre alla ricerca di nuove info, scoprii il primo sito/forum italiano dedicato ai petauri fondato da poco, con cui cominciai una collaborazione stretta durata poi molti anni, dalla quale si svilupparono un sito ricco di informazioni ed articoli dettagliati, un libro sui petauri, il Database Europeo per la registrazione e controllo delle nascite onde evitare consanguineità, la prima Associazione Italiana del Petauro dello Zucchero di cui fui co-fondatrice (AIPDZ). Questi animali incredibilmente speciali mi hanno più volte aiutata a superare periodi difficili della mia vita, senza il “supporto” dei quali non so come avrei fatto. Ed è purtroppo durante uno di questi, che mi sono allontanata dal loro mondo. Dopo 4 anni molto difficili è solo grazie al grande amore che provo per loro ed al supporto di Monica, se ho ripreso a dedicarmi a ciò che più amo al mondo…
Associazione petauro dello zucchero: Monica
Ho conosciuto i petauri quasi per caso.
Sono sempre stata amante degli animali, i miei genitori mi hanno cresciuta circondata da cani e gatti fin da quando ero piccolissima, e per questo ogni volta che entro in un negozio di animali corro a vederli, anche se mi faccio del male da sola perché diciamocelo, la maggior parte delle volte sono tenuti in pessime condizioni. Fatto sta che durante una di quelle volte mi sono imbattuta in questi animaletti con gli occhioni enormi ed è stato amore a prima vista. La tentazione di portarmeli subito a casa fu tantissima, per fortuna non feci questa sciocchezza. Sarà stato all’incirca il 2012. Tornata a casa ho subito iniziato a fare ricerche, per capire i fondamenti per poter offrire loro una vita felice e longeva.
Per sapere se il mio stile di vita e i miei orari sarebbero stati adatti a loro, se avrei potuto dedicargli tutte le cure e le attenzioni necessarie. Ai tempi in Italia, a livello informativo serio, esisteva solo l’AIPDZ. Mi sono immediatamente iscritta al loro forum e ho iniziato a studiare. Ho trascorso mesi a guardare le loro immagini e ad immaginare come sarebbe stato averli finalmente con me. Mi sono sentita pronta circa un anno più tardi e cercando un allevamento affidabile nella mia zona mi sono imbattuta in Sheila (GliderHouse) e nelle sue meraviglie; fino a quel momento non avevo neanche immaginato che potessero esistere così tante colorazioni, anche perché in quel periodo la genetica non era tra le mie preoccupazioni principali.
La storia di Monica: vicepresidente di ENAPI
Per fare le cose con calma ho iniziato la mia “avventura petaurosa” con due fratellini White Face, e non me la sono sentita di avere coppie miste e tentare la riproduzione fino a due anni dopo l’arrivo di Mavis (nel 2017) e anche per questo devo ringraziare Sheila. In tutti questi anni ho cercato di documentarmi il più possibile anche tramite gruppi e allevatori esteri. Allevo da inizio 2019 quindi, in questo campo, non ho ancora moltissima esperienza ma sto facendo del mio meglio per selezionare solo esemplari sani, con lineage e di diversi morph. Per quanto riguarda cura e gestione, invece, ho fatto molta “gavetta” e, dopo 8 anni, posso finalmente dire di sentirmi all’altezza di offrire consigli ed aiuto. Vi avviso: i petauri creano dipendenza! Una volta conosciuti non saprete più vivere senza!