L’ elemento più delicato e complesso riguardante la gestione del petauro dello zucchero è sicuramente rappresentato dall’ alimentazione. La maggior parte dei problemi di salute e dei decessi dei soggetti che vivono nelle nostre case derivano da un errato approccio alla loro nutrizione. Apprendere le loro abitudini e vita in natura è il primo passo verso un metodo di alimentazione corretto.
L’analisi della loro anatomia conferma la loro versatilità, i petauri dello zucchero sono onnivori opportunisti. A seconda della disponibilità stagionale, si nutrono di frutta matura, polline di fiori nativi, linfa e manna che estraggono perforando coi lunghi incisivi la corteccia di eucalipti ed acacie. I petauri sono inoltre abili predatori, cacciano insetti ed altre piccole prede come rettili, anfibi, piccoli mammiferi, volatili e le loro uova.
Ricreare la loro dieta in cattività non è semplice, lo sforzo dell’allevatore deve essere quello di fornire una dieta varia, fresca ed il più possibile simile a quella in natura, sopperendo con l’integrazione a quegli elementi che risultano di difficile reperibilità. L’attenzione ad un corretto bilanciamento deve essere massima , questo anche per ovviare ai limiti di movimento che, la vita nelle nostre case, gioco forza comporta.
Frutta e verdura
La chiave per una dieta sana è offrire per cena una “macedonia” di frutta / verdura ben lavata (più varia possibile, ma con almeno 2-3 elementi differenti), aiutandosi con la tabella allegata. L’obiettivo è mantenere un rapporto complessivo più simile possibile a 2:1 (che garantisce un corretto metabolismo e un giusto assorbimento del calcio a livello osseo, essendo il petauro un animale notturno non beneficia dell’azione dei raggi solari). Il cibo non consumato, va tolto ogni mattina dalla voliera.
*NB Evitare verdure in scatola, l’acqua nelle lattine potrebbe essere contaminata dal batterio Pseudomonas che ha provocato decessi e danni permanenti
Per il fabbisogno proteico è essenziale fornire insetti vivi correttamente alimentati, idratati e spolverati di calcio, non di cattura (provenienti da ambito urbano o terreni trattati, potrebbero essere veicolo di sostanze nocive, quindi possibili fonti di intossicazione per i nostri petauri). Anche in questo caso la variabilità e la qualità è importante: grilli, locuste, tarme della farina, Kaimani, blatte dubia , blatte lateralis, lombrichi , bachi da seta (per gestione e tempi di somministrazione vedere tabella allagata). Una volta a settimana gli insetti possono essere sostituiti con carne bianca bollita o uova di quaglia sode.
Integrazione
L’integrazione di calcio è FONDAMENTALE per il loro benessere, la sua assenza nella loro dieta risulterà letale o comunque causa di gravi problematiche. È necessario quindi integrarlo spolverando sulla cena il carbonato di calcio precipitato puro, più volte a settimana o, nel caso di mamme in attesa, giornalmente. Altra fonte di calcio da offrire occasionalmente, ma dai grandi benefici, è lo yogurt di kefir.
E’ importante, appunto per seguire una alimentazione di tipo naturale, somministrare anche pollini in grani (ogni 10 gg) e gomma d’acacia (una volta a settimana), con maggiore frequenza nel cambio stagionale. Alcuni alimenti per uccelli nettariferi, (come quello per Lori) si sono rivelati molto validi e ricchi di nutrienti, tra tutti il più completo è il nettare per colibrì (una volta a settimana). Alcuni supplementi proteici reperibili online sono ottimi arricchimenti alla loro dieta, da usare in caso di bisogno (ad esempio recupero da malattie, per cuccioli in crescita o per mamme in gravidanza o allattamento), ma bisogna prestare attenzione ai contenuti, evitando marche commerciali più o meno economiche, affidandosi al prodotto specifico per marsupiali HPS della Wombaroo, azienda che produce anche il latte per i cuccioli.
Pulizie e considerazioni
Di estrema importanza è curare la pulizia dei beverini e fornire acqua in bottiglia. Cibi pronti liofilizzati, seppure utilizzabili per brevi periodi, rappresentano la soluzione sicuramente più pratica e veloce per l’allevatore, ma non la più indicata per animali che in natura hanno un’alimentazione estremamente varia e ricercata. Allo stato attuale non ci risultano essere studi con carattere scientifico che ci portino a consigliare tali diete che, vista anche la loro recente introduzione, non permettono nemmeno una analisi dei risultati a medio termine.
Ricordiamo che una dieta varia e bilanciata, oltre a fornire l’apporto corretto di minerali, proteine, etc, migliora il benessere psicofisico dell’animale attraverso uno stimolo di molti sensi, quello visivo (pensate al dovere seguire un insetto in movimento o lo scegliere il colore di un frutto), olfattivo (come per distinguere i vari profumi della macedonia), tattile (maneggiare o spostare il cibo). Inoltre da una analisi della dentatura del Petauro dello Zucchero è evidente la sua propensione alla masticatura, pratica che non deve in nessun modo essere inibita. Persino la zampa anteriore presenta il quarto dito modificato, con una forma allungata, per permettergli di estrarre gli insetti dalle tane. Le diete mono alimentari infine non tengono conto del diverso apporto nutrizionale di cui gli animali necessitano con il variare delle stagioni e possono
portare alle RAC (reazioni avverse al cibo).
Quanto cibo somministrare?
L’indicare una quantità precisa di cibo da somministrare ai petauri dello zucchero sarebbe fuorviante e potenziale portatore di errori grossolani. La letteratura indica che i nostri plananti debbano mangiare circa il 15/20 per cento del loro peso corporeo ogni sera. Ma questo dato non tiene conto di fattori essenziali, essendo animali coloniali è impossibile, determinare la quantità di cibo assunta da ogni singolo elemento del gruppo.
La nostra esperienza ci ha portato a risolvere il problema attraverso la collaborazione di due elementi fondamentali : peso e controllo dei resti nella ciotola. Se al mattino dovessimo trovare troppi resti dovremmo ridurre la quantità, questo per impedire ai soggetti più esuberanti di approfittarne, viceversa se ne dovessimo trovare pochi , la strada intrapresa sarebbe quella giusta. Il controllo degli scarti deve, gioco forza , trovare conferma nella pesa, operazione che deve essere effettuata regolarmente e metodicamente.
Come presentare il cibo ?
L’animale deve sempre avere la possibilità di scelta , elemento essenziale per il benessere , pilotata però dall’allevatore verso il soddisfacimento delle esigenze nutrizionali. Se un animale dovesse mangiare solo un tipo di frutta o di verdura , tralasciando le altre, noi dovremmo fornirne quantità ridotte o magari proporlo per un ultimo. Se un animale gradisse solo insetti , dovremmo fornirglieli per ultimi. In buona sostanza dobbiamo sempre controllare il bilanciamento degli elementi e ricordare.
Ossalati
L’ossalato di calcio e’ un sale di calcio presente , in percentuali diverse , in praticamente tutti gli alimenti . In concentrazioni basse non rappresenta un problema, il corpo lo espelle attraverso le urine. E’ un fattore antinutriente perché si combina con diversi minerali , tra cui il calcio , impedendone l’assorbimento. Utilizzando cibi con valori di ossalati medi, dovremo protendere verso alimenti con valori di calcio alti o integrare con carbonato di calcio precipitato. In concentrazioni alte invece, l’acido ossalico legandosi con il calcio tende a precipitare sotto forma di cristalli e ad accumularsi nelle urine, dando luogo a calcoli renali e a scompensi. Si capisce quindi quanto importante sia, nella preparazione delle nostre macedonie, fare attenzione ai livelli di ossalati presenti negli alimenti.
Tabella rapporti per una dieta bilanciata
Oppure scarica la versione ridotta della guida all’alimentazione!
Articolo a cura di:
- Federico Franchini , medico veterinario;
- Alberto Petranzan, medico veterinario;
- Chiara Lorenzetti, operatore di etologia relazionale;
- Di Rosa Daniele, presidente Associazione Padovana Acquariologica ed Erpetologica;
- Monica Fassardi , vicepresidente Ente nazionale allevatori Petauri Italia;
- Sheila Abbati, presidente Ente Nazionale allevatori petauri Italia;
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